venerdì 5 luglio 2013

Perché l’email batte (ancora) i social per le vendite online da WIRED.IT

Negli ultimi quattro anni i retailer online hanno quadruplicato i clienti acquisiti attraverso le mail. Anche perché non tutte le aziende sono sui social

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Uno sguardo italiano

Naturalmente Facebook o Twitter non devono condurre subito a un click per dimostrare la loro efficacia: basta anche la loro funzione informativa. E la comunicazione dell’azienda deve saper valorizzare strumenti diversi. "Ma in un periodo in cui è sempre più difficile attrarre e conquistare i consumatori, i retailer devono concentrarsi sulle attività che generano maggior ritorno", spiega Maurizio Alberti, managing director di Teradata eCircle, uno dei più grandi fornitori di applicazioni e servizi di marketing a livello internazionale. "Il mail marketing si conferma in grado di generare il maggior Roi: secondo uno studio di settore, nel 2012 per ogni dollaro speso il ritorno è stato di 40,5 dollari, contro i 22 dollari del search e i 10,5 del mobile marketing".

Il commercio elettronico è un settore in forte crescita. Le previsioni di vendita dai siti italiani realizzate dall’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm–School of Management del Politecnico di Milano parlano di un aumento del 17% nel 2013, per un fatturato intorno ai 11,2 miliardi di euro. Eppure un’analisi di Teradata eCircle afferma che l’82% dei 50 retailer online più noti in Italia non è ancora in grado di creare una customer experience positiva e personalizzata sfruttando uno dei canali più efficaci e semplici a disposizione: la newsletter.  Mentre il valore aggiunto di una comunicazione via email sta proprio nella volontarietà, nella precisa scelta compiuta dagli utenti.

"Come dimostrato in un nostro precedente studio, gli utenti che ricevono comunicazioni con contenuti in linea con i propri interessi sono maggiormente propensi non solo ad acquistare un prodotto ma anche a fidelizzarsi con il brand nel lungo periodo", dice Alberti. "Il 70% degli acquirenti online (cioè circa 7 milioni di persone in Italia) è consapevole delle pratiche di “behavioural marketing” adottate da diversi siti di e-commerce: riconosce la differenza tra una newsletter generica e una con contenuti personalizzati. E il 65% degli utenti che non hanno mai ricevuto una newsletter personalizzata dichiara di volerla ricevere. Le comunicazioni email targetizzate sono un modo molto efficace per aumentare le vendite e per aumentare l’engagement con i consumatori, poiché danno al destinatario la sensazione di essere protagonista nel dialogo con il proprio brand preferito".

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